Monday, May 18, 2009

Mathland


MATHLAND

Dal mondo piatto alle ipersuperfici di Michele Emmer

Recensione di Ledian Bregasi

L’autore durante tutte le pagine di Mathland cerca di fare un approccio molto soft alla matematica. E mentre lo fa si sente il sentimento che prova verso questa scienza perché è uno degli strumenti che l’uomo ha per conoscere ciò che lo circonda e quindi anche se stesso. Per descrivere questo mondo si usano parole chiave come spazio, viaggio, computer, assiomi, trasformazioni, parole, libertà. Si usa anche il concetto di salto. Concetto chiave per ogni progresso della coscienza.

Si indaga l’idea di spazio che essendo un’astrazione creata dal uomo è in continua evoluzione come sono le stesse idee che lo creano. Nella prima parte di questo viaggio abbiamo come compagno di strada il quadrato di flatland.

Un personaggio che vive in un mondo a due dimensioni, ma che avendo fatto il salto ha visto la luce, e che quindi seguendo il concetto di analogia non pone più limiti alla sua immaginazione e al suo sapere.

Si vede come siamo passati dal rassicurante mondo della geometria Euclidea e dei bellissimo solidi Platonici alla topologia, alle dimensioni superiori, ai frattali, alla teoria del caos, all’iperspazio.

Dopo la prima metà del ‘800, quando cercando di dimostrare con il metodo per assurdo la veridicità del quinto postulato di Euclide si verifico che non era sempre vero, la geometria classica cambiò. Quindi anche lo spazio cambiò. L’arte fu la prima ad accorgesse . Dalle rette parallele che si intersecano, al movimento fluido delle forme, all’iper-cubo su tela o su pellicola.

Le nuove idee aprono anche nuovi campi di ricerca alla matematica. La necessità di elaborare una enorme quantità di dati necessari per decifrare i messaggi criptati tedeschi durante la seconda guerra mondiale apre la strada allo sviluppo del computer. Il bisogno di visualizzare superfici topologiche complesse è una delle spinte alla computer grafica.

L’architettura comunque è stata più lenta a recepire i cambiamenti nel concetto matematico di spazio.  La topologia come studio del comportamento di una superficie sottoposta a deformazione non poteva passare inosservata all’architettura. Alcuni esempi di architetture recenti non sono compatibili con una visione Euclidea dello spazio. Si nota un crescente interesse alla logica della curvi linearità e della piega, alla fluidità e flessibilità.

È interessante vedere nel libro alcuni argomenti comuni con il corso. Il proceder per parole chiave, l’importantissimo ruolo che assume il processo del salto nella ricerca scientifica, l’idea di spazio come informazione.

La conclusione è data da due parole: fantasia e libertà, anche queste legate strettamente al nostro corso.