Saturday, June 27, 2009

CoccoLogo

La mia proposta per il logo di quest'anno del corso CAAD 2009. Questa volta il frutto informatizzato è il cocco. Se 90% del cocco che compriamo è informazione, ci saranno un po di bits informatici anche dentro il suo succo???

Thursday, June 25, 2009

Layers and the City

Lo strato informatico della città

Nella città di oggi, a parte la stratificazione storica, a parte la stratificazione razionalista delle funzioni e zonizzazioni si sta creando un altro layer semi-invisibile.

E il layer informatico. Sempre più si creano retti informatiche urbane e fisiche. Basti pensare alle paline degli autobus. Ora non solo indicano i nomi delle fermate, ma danno informazioni in tempo reale sulla posizione dell’autobus.

Questa rette informatica rimane però chiusa e l’informazione è unidirezionale. L’idea è quella di creare una rette di interscambio di informazioni nella città dove l’informazione è creata e gestita dal singolo abitante.

Una delle prime forme di informazione condivisa a scala urbana sarà il giudizio qualitativo di un servizio o di un ambiente.

I viaggiatori e i mendicanti hanno storicamente usato un loro linguaggio di simboli per passarsi informazioni. Sulla porta di una casa si incidevano degli simboli che segnalavano se quel posto era sicuro o no, se si poteva trovare da mangiare o se si doveva stare alla larga.

Usando la tecnologia di oggi si può taggare un posto come accogliente, costoso, pulito, rumoroso, affollato etc. Il metodo più veloce ed economico per fare questo è usare gli RFID Tag, circuiti stampati che si possono attaccare nelle vicinanze del luogo da valutare. Il codice radio-trasmesso può essere ricevuto da un cellulare e dare un’idea del giudizio che gli utenti hanno dato.

Le opportunità di questo strumento si allargano quando si pensa a creare un sistema nella città. L’informazione raccolta dal singolo cellulare può essere mandata in rette e sulla città si crea un layer informatico indipendente e aggiornato in tempo reale. Non solo si sa se un ristorante è economico, accogliente o affollato ma si crea un database dal quale si possono estrarre informazioni incrociate su zone e aree diverse della città.


Il funzionamento

Gli elementi necessari per creare una rette di condivisione dell’informazione basata sul tag personale sono i RFID, il cellulare/ricevitore, il nodo WiFi e l’interfaccia grafica.

L’RFID (radio frequency IDentification) è un sistema di lettura a distanza di informazioni contenute nel tagRFID. Il tag, costituito da un microchip che contiene dati e da un antenna, e in grado di ricevere e trasmettere via radiofrequenza le informazioni. In questo caso si userà un tag a 125/134 kHz che ha un buon rapporto prestazioni (leggibile fino a una decina di metri) – prezzo (inferiore ai 10 centesimi a unità). Il dato trasmesso sarà un numero che corrisponderà ad una valutazione che si dà al singolo esercizio commerciale, ambito o contesto urbano.

Il cellulare munito di lettore RFID raccoglierà da pochi metri di distanza il parere espresso dalle persone attraverso l’RFID, e lo trasmette al più vicino nodo WiFi.

Dai nodi WiFi, sparsi nella città per creare una rete indipendente e autosufficiente, l’informazione passa in internet, dove può essere raccolta, studiata e trasformata.

A questo punto l’informazione passa al interfaccia grafica, personale o urbana, e crea il layer informatico della città.

Tuesday, June 9, 2009

Frontiers of INTRACTION V


Il giorno 8/o6/2009 si è tenuto a Roma Frontiers of Interaction V. Bellissimo!!!
Si è discusso delle ultime frontiere della ricerca informatica in rapporto con le connessioni interpersonali nella città di oggi e del prossimo futuro. 
Per me, come studente di architettura, e per di più del CAAD 2009, le cose che mi hanno più interessato erano le possibilità dell'interattività nella città di oggi. Quando la città è diventata l'habitat usuale per più della metà della popolazione mondiale non si può non concentrare la ricerca informatico-architettonica su di essa. 
Uno degli evidenti trend della ricerca era la possibilità di dotare gli oggetti che creano il paesaggio urbano di un loro indirizzo IP e connetterli alla rette. Era evidente il modo deduttivo di precedere, caratteristico del mondo informatico. Si parte dalla connessione in rette degli elementi della città, e poi non si sa dove esattamente si arriverà. Più o meno come agli inizi di internet, quando non si sapeva bene a cosa servisse, ma che si poteva giocare a scacchi on-line.
La seconda cosa interessante da notare era come dei giovani preparati e motivati furono in grado di organizzare e gestire una conferenza di questo formato. E sempre bello vedere le cose che si riescono a raggiungere se si lavora in un ambiente creativo e motivante. 
Anche se di questa conferenza non si è parlato nelle tv e giornali "ufficiali" questo non significa che non è esistita. La vita non è quella che si vede in tv.

Tuesday, June 2, 2009

Emozioni in pillole


La metro è un luogo molto attraente da un certo punto di vista. Al trasporto e comunicazione fisica si aggiunge la comunicazione visiva dei writers e graffitari. 
La questione è che le superfici usate per comunicare sono sempre quelle verticali. Non si fa caso che si cammina sopra una superficie pixellata. I cerchietti nella pavimentazione creano un pattern regolare, il quale con un minimo di fantasia può diventare una superficie emozionale. Ogni utente della metropolitana potrà con dei dischetti adesivi personalizzare il suo pezzo di pavimento, cosi che al posto dell'attuale nero sporco si potrà avere una pavimentazione imprevedibile.

Monday, May 18, 2009

Mathland


MATHLAND

Dal mondo piatto alle ipersuperfici di Michele Emmer

Recensione di Ledian Bregasi

L’autore durante tutte le pagine di Mathland cerca di fare un approccio molto soft alla matematica. E mentre lo fa si sente il sentimento che prova verso questa scienza perché è uno degli strumenti che l’uomo ha per conoscere ciò che lo circonda e quindi anche se stesso. Per descrivere questo mondo si usano parole chiave come spazio, viaggio, computer, assiomi, trasformazioni, parole, libertà. Si usa anche il concetto di salto. Concetto chiave per ogni progresso della coscienza.

Si indaga l’idea di spazio che essendo un’astrazione creata dal uomo è in continua evoluzione come sono le stesse idee che lo creano. Nella prima parte di questo viaggio abbiamo come compagno di strada il quadrato di flatland.

Un personaggio che vive in un mondo a due dimensioni, ma che avendo fatto il salto ha visto la luce, e che quindi seguendo il concetto di analogia non pone più limiti alla sua immaginazione e al suo sapere.

Si vede come siamo passati dal rassicurante mondo della geometria Euclidea e dei bellissimo solidi Platonici alla topologia, alle dimensioni superiori, ai frattali, alla teoria del caos, all’iperspazio.

Dopo la prima metà del ‘800, quando cercando di dimostrare con il metodo per assurdo la veridicità del quinto postulato di Euclide si verifico che non era sempre vero, la geometria classica cambiò. Quindi anche lo spazio cambiò. L’arte fu la prima ad accorgesse . Dalle rette parallele che si intersecano, al movimento fluido delle forme, all’iper-cubo su tela o su pellicola.

Le nuove idee aprono anche nuovi campi di ricerca alla matematica. La necessità di elaborare una enorme quantità di dati necessari per decifrare i messaggi criptati tedeschi durante la seconda guerra mondiale apre la strada allo sviluppo del computer. Il bisogno di visualizzare superfici topologiche complesse è una delle spinte alla computer grafica.

L’architettura comunque è stata più lenta a recepire i cambiamenti nel concetto matematico di spazio.  La topologia come studio del comportamento di una superficie sottoposta a deformazione non poteva passare inosservata all’architettura. Alcuni esempi di architetture recenti non sono compatibili con una visione Euclidea dello spazio. Si nota un crescente interesse alla logica della curvi linearità e della piega, alla fluidità e flessibilità.

È interessante vedere nel libro alcuni argomenti comuni con il corso. Il proceder per parole chiave, l’importantissimo ruolo che assume il processo del salto nella ricerca scientifica, l’idea di spazio come informazione.

La conclusione è data da due parole: fantasia e libertà, anche queste legate strettamente al nostro corso.

Thursday, April 30, 2009

Hypnos, where the f#©Ħ are you!!!???


A quest'ora (sono le 2.55) visto che non ho sonno mi metto a scrivere quello che mi passa per la testa.

Penso all'ultimo libro di Palahniuk che ho letto. Penso a come ci può essere una pandemia del informazione e che la cosa più pericolosa al mondo possa essere ascoltare. Penso a come ogni generazione vuole essere l’ultima. Penso al uomo animale da compagnia di Dio.

Penso a Ghost in the shell. Penso alla definizione di vita intelligente: coscienza di se, riproduzione (non copia), morte

Penso alla fobia dall’emozione. Penso al consumo dell’emozione appositamente creata e confezionata per te.

Penso che alcuni vini siano buoni e altri no.

Penso che il mal di testa non stimoli il pensiero.

Penso a quanto era più facile progettare prima, ma quanto sia più bello ora.

Penso al mio letto. Mi sa che non è abbastanza comodo.

Sogni d'oro 

Wednesday, April 22, 2009

L'arma del delitto!!! Tra fidelity-card e visto


Forse ho trovato la mia crisi personale. 
Una caratteristica del mondo di oggi e che la comunicazione e l'informazione e sempre più veloce, intensa e libera (grazie anche a pionieristici uomini liberi che da dentro i loro garage lavoravano al PERSONAL computer). In queste condizioni si ha la necessità e possibilità di eseguire più informazioni e di essere in più luoghi allo stesso tempo. Si possono avere incontri, relazioni, amori (non virtuali, ma solo non fisici). 
A questo aprirsi delle possibilità e dei desideri si contrappone un asprimento delle barriere fisiche. Controlli più severi. Euroscetticismo (ormai al Europa unita ci credono solo gli extracomunitari). Crisi della globalizzazione.
Separazione della mente dal corpo